La cousinade della cuginitudine

La maggior parte degli italiani che mi vengono in mente in questo momento, quando gli nomini il concetto di "francesi", storcono il naso e iniziano a snocciolare commenti su quanto essi siano fastidiosi, spocchiosi, antipatici, arroganti, sciovinisti, nazionalisti e poco gentili. Mezza Europa, che dire, le parti del globo dove sanno dov'è la Francia e dove hanno avuto a che fare coi francesi, a dire il vero, pare sia d'accordo. Ah, e la loro cucina è sopravvalutata - punto su cui, sinceramente, mi trovo piuttosto d'accordo, ma de gustibus

Però, anche no. Non per la cucina: per il resto. Sarà perché i periodi passati all'estero li ho passati sempre in posti di cui sapevo relativamente poco, il mondo turco prima, e ora quello germanofono, dove c'entro come i cavoli a merenda. (Parentesi: io nasco come italica quasi da subito anglofona, con una sbandata francofila a partire dai quindici anni circa. Germanofila, forse per cinque minuti undici anni fa, poi la fonetica ha vinto e mi è passata.) 

Insomma, il concetto è: quando ci hai intorno cose e culture dove davvero non c'entri una cippa, finisce che cominci a notare le cose che ai francesi, agli spagnoli, e in genere agli altri latini, ti accomunano, invece che quelle che ti separano. Il vino contro la birra, l'olio contro il burro, la favella debordante e a volume piuttosto elevato, queste robe qua. Ti rendi conto che in realtà il mondo delle lingue romanze è tutto una grande cousinade, e dopo decenni di disinteresse completo, sfinita dal tentativo di imparare il tedesco comediocomanda, decidi di imparare lo spagnolo almeno un pochino, e ti esalti perché dopo pochi mesi già te leggi un romanzino di Eduardo Mendoza, se ti impegni. 

Per quanto riguarda i francesi, forse io la vedo così perché le conoscenze francesi che ho sono tutte di francesi all'estero, molti di loro sono del sud, e sono anche francesi piuttosto atipici perché non si rinchiudono nel loro mondo di consolati e istituti di cultura, ma si mischiano con noi terroni di più giù, divertendosi un mondo. I francesi che conosco io, di solito, ti raccontano della fauna da liceo francese con l'aria poco convinta, e spesso te lo raccontano pure in italiano. Boh. A me l'idea della cuginitudine tra latini diverte molto. Parlo dei francesi, qui, semplicemente perché di spagnoli ne conosco pochini, anche se quelli che ho incontrato mi ricordano gli italiani molto più di quelli d'oltralpe. Mi fan pensare a degli italiani all'ennesima potenza, quanto a decibel, per esempio. 

Vabbè. Smetto di dire cacate e vado a stendermi che non dormo decentemente da giorni. Vi lascio con una diapositiva della cuginitudine, suggellata da due esponenti delle due nazioni prevalentemente citate qui, esponenti che si distinguono per affabilità e simpatia. Carlà, Nicolà e Giulià, grazie di aver suggellato la cuginitudine e aver fatto incazzare Marine Le Pen dando un nome italiano alla figlia del presidente francese. Per questo, mi state un filino meno sulle palle di prima. 

3 comments:

  1. comunque francese e parigino son due cose diverse.

    e si, la cucina francese e' sopravvalutata. che cazzo.

    mentre quella tedesca (ho vissuto per un po' anche li) sottovalutata.

    ma non so se il mio parere possa contare qualcosa. come italiano lascio un po' a desiderare... preferisco la birra al vino, non bevo quasi mai caffe' e il calcio mi annoia mostruosamente......

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  2. prima di venire a vivere in francia avevo anche io un senso di costante ironia contro i francesi e la grandeur del piffero e la ascellare. Invece vivendoci in mezzo ne apprezzo sempre di piu' lo spirito. Davvero, roba che mi dispiacera' andarmene anche se qua non ho amici, ma e' il contesto che mi manchera.. ci avevo scritto sopra mesi fa
    http://valentinavaselli.blogspot.com/2011/06/la-pasteque-3-anni-ad-ambilly.html

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  3. @Manoel: sìsì beh, neanche io faccio testo, pare, secondo uno dei due francesi succitati, italianista che si è sciroppato con gioia Roma per anni. sarà per quello che i francesi non mi stan così sulle balle. quanto ai parigini, beh, ne ho incontrata una in tutta la mia vita ed è diventata 'michètta del cuore, quindi, che dire. sarò io che ci avrò fortuna? la cucina 'striaca non è male, se mangi la carne, anzi, bella botta di vita!

    @Vale: conti di partire presto? ho letto il tuo post, mi è piaciuto, però molte cose - quali ad esempio il maggiore sbraco in un pic-nic - secondo me sono più non italiane, che non specificamente francesi. gli austriaci quassù sono simili (ma non mettono fiori nei capelli, quello no. sono molto, MOLTO décontractés, senza tentare di esserlo.)

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